rotate-mobile
Cronaca

Sparatoria Crescenzago, si aggrava la posizione del vigile urbano

La procura parla di caso "delicato e difficile". Giovedì autopsia sul corpo della vittima, 29enne cileno. Alessandro Amigoni interrogato tutta la notte dal pm: è accusato di omicidio volontario

Sembrerebbe aggravarsi la posizione di Alessandro Amigoni, il vigile urbano che è indato per omicidio volontario (era indagato per omicidio con eccesso colposo di legittima difesa). L'agente di polizia locale, infatti, ha sparato e ucciso un ragazzo di 29 anni, cileno e pregiudicato, in fuga dopo una rissa in zona Crescenzago lunedì 13 febbraio. In molte parte politiche hanno espresso "solidarietà".

La vittima, Marcelo Valentino Gomez Cortes, lascia una moglie e due figli di 5 e 7 anni. Nullafacente, era irregolare in Italia. Aveva numerosi precedenti per reati contro il patrimonio. 

Gli amici dall'agente di polizia locale, sulla sua bacheca Facebook, stanno postando numerosi messaggi di vicinanza. 

In Procura c'é massimo riserbo, perché la situazione viene definita "delicata e da approfondire". Giovedì dovrebbero esserci gli esiti dell'autopsia sul corpo della vittima. L'agente è stato interrogato fino a tarda notte dal pm Roberto Pellicano, titolare delle indagini, seguite passo passo anche dal procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati. E' stato lo stesso Bruti Liberati a spiegare che l'accusa di "omicidio volontario con dolo eventuale (la persona accetta il rischio dell'evento che provoca, ndr)" è un "atto dovuto", anche a garanzia della difesa "per potere effettuare tutti gli accertamenti, con avvocato e periti che possono seguire gli atti di indagine".  

Vigile spara a sudamericano a Crescenzago (immagini Tm News)

Gli investigatori della Squadra mobile stanno esaminando le immagini delle telecamere della zona, anche se, da quanto si è saputo, al momento non risultano molto nitide. Anche i rilievi scientifici che non sono ancora arrivati sul tavolo del pm potranno servire a chiarire meglio la dinamica che, da quanto si é saputo, presenta molte 'zone d'ombra'. Gli esiti dell'autopsia potranno anche chiarire dove sia entrata e dove sia uscita la pallottola dal corpo del cileno, un aspetto utile anche a definire meglio la traiettoria del colpo. Secondo l'accusa, Amigoni potrebbe avere esploso un colpo "alla schiena" del cileno, mentre quest'ultimo era disarmato. La difesa risponde che "vi era una forte situazione di pericolo percepita". 

Secondo la versione fornita dalla polizia locale, invece, l'agente avrebbe sparato, poiché un altro uomo in fuga insieme al cileno avrebbe estratto una pistola minacciandolo e poi sarebbe fuggito e nella traiettoria del colpo si sarebbe messo in mezzo il sudamericano. Non è stata trovata alcuna arma nè traccia di un eventuale compagno di fuga della vittima. A bordo della vettura della polizia locale c'erano 4 agenti in borghese del Nucleo operativo del Centro, in azione nei servizi anti-abusivismo. Sembrerebbe che abbiano fornito agli investigatori della Mobile versioni sui fatti discordanti.  

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sparatoria Crescenzago, si aggrava la posizione del vigile urbano

MilanoToday è in caricamento