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Cronaca Porta Ticinese / Piazza Ventiquattro Maggio

Cospito, la protesta non si ferma: gli anarchici domani di nuovo in piazza

Continua a Milano la mobilitazione in solidarietà all'anarchico detenuto al 41 bis

La rabbia non si ferma. Continuano a Milano le proteste in solidarietà ad Alfredo Cospito, il 55enne della federazione anarchica informale condannato a 10 anni per aver sparato a Roberto Adinolfi, manager di Ansaldo, e a 20 anni per due bombe fatte esplodere alla caserma dei carabinieri di Fossano - ordigni che non causarono feriti -, che è in sciopero della fame da oltre 100 giorni per protestare contro il 41 bis. 

Da quando Cospito è stato trasferito a Opera - proprio per monitorare il suo stato di salute -, sotto la Madonnina la protesta si è fatta ancora più forte. Il nuovo appuntamento è per domani, sabato 11 febbraio, alle 16, in piazza XXIV maggio. "Non si ferma la mobilitazione in solidarietà ad Alfredo. Fuori Alfredo dal 41 bis, contro 41 bis, ergastolo e ogni prigione", si legge nella locandina che lancia la nuova chiamata in piazza.

Che sarà l'ennesima. Venerdì scorso gli anarchici hanno improvvisato un corteo in Centrale, il giorno dopo si è tenuto un presidio a Opera - con sassaiola verso il penitenziario - e domenica c'è stata una nuova protesta fuori dal Beccaria. Nelle scorse ore, invece, la mobilitazione è arrivata in Statale, dove è stato occupato un chiostro.

Cortei, ma non solo. Perché in questi giorni in via Gola, punto caldo del mondo anarchico cittadino, sono comparse scritte sui muri con chiari riferimenti al caso Cospito. "Abolire il  41bis, assassini", "Gom pezzi di m**a" - riferito al gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria -, "noi pu**ne lo ribadiamo, gli sbirri non sono figli nostri", "tira la pietra e non la cinghia", firmato con la 'A' di anarchia, alcune delle frasi lasciate sul muro di un palazzo.

lntanto giovedì, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha respinto l'istanza di revoca del carcere duro presentata da Flavio Rossi Albertini, difensore di Cospito. Il regime 41 bis - quello di solito riservato ai boss della criminalità organizzata - era stato disposto il 4 maggio dell'anno scorso dall'ex ministra Marta Cartabia per quattro anni. Il ministero della Giustizia, si legge nella nota, "con un provvedimento articolato ha respinto la richiesta di revoca del regime speciale di detenzione di cui all'articolo 41bis dell'ordinamento penitenziario, presentata dall'avvocato del detenuto Alfredo Cospito". La difesa ha già fatto sapere che presenterà ricorso contro la decisione di Nordio. 

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